Lo stato di vigilanza varia lungo un continuum che va dal sonno all’eccitazione, rappresenta una condizione fondamentale per le attività quotidiane, che tende a declinare con il tempo che può essere mantenuta più o meno lungo se l’interesse per il compito è alto, la condizione ambientale è stimolante, ma non sovraccarica di stimoli, e l’individuo e rilassato. L’attenzione e la vigilanza possono essere deficitarie in molti stati psicopatologici nei disturbi dell’attenzione o in molte forme di ritardo mentale ad esempio.
Il sonno è definito lo stato di incoscienza da cui si può essere richiamati da opportuni stimoli sensoriali e non. Vi sono due differenti tipi di sonno. Il primo è il cosiddetto sonnolento, o NREM, caratterizzato da ritmi elettroencefalici lenti. Il secondo è il sonno paradosso REM. Il sonno lento è caratterizzato da un progressivo rallentamento della frequenza e aumento dell’ampiezza delle onde elettroencefalografiche, sincronizzate. Nell’uomo si distinguono quattro stadi: il primo stadio il tracciato è ancora sostanzialmente desincronizzato, tendono a scomparire le onde alfa caratteristiche della veglia quieta, i movimenti oculari rapidi della veglia sono sostituiti da movimenti più lenti; nel secondo stadio compaiono i fusi del sonno, onde di ampiezza da prima crescente e poi decrescente su un tracciato ancora parzialmente desincronizzato, sono presenti anche i complessi K, onde bifasiche ad alto voltaggio; nel terzo stadio siamo onde progressivamente più lente più ampie; nel quarto stadio l’ampiezza delle onde e massima e la frequenza raggiunge i valori più bassi. Il sonno paradosso ore ma ha una durata molto breve e presenta un tono muscolare depresso, è più difficile svegliare una persona in sonno paradosso che in sonno lento, i ritmi cardiaco e respiratorio sono irregolari, si hanno movimenti irregolari degli occhi (REM), è chiamato sonno desincronizzato a causa delle irregolarità dell’EEG.
Un aspetto molto analizzato nello studio dei livelli di vigilanza e quella del livello di attivazione o arousal. La Teoria dell’arousal presuppone che lo stato di vigilanza vari lungo un continuum che va dal sonno all’eccitazione diffusa. Il livello di attivazione è considerato un fattore importante nella determinazione dell’efficienza di un soggetto in prestazioni ho compiti. A bassi livelli di attivazione l’individuo si distrae facilmente, mentre a livelli troppo elevati l’eccessiva ansietà ha un effetto ugualmente dannoso sull’efficienza. Si può spiegare il deterioramento delle prestazioni, distraibilità, con l’aumento del livello di attivazione, quest’ultimo ridurrebbe il raggio dell’attenzione, ma causerebbe, contemporaneamente, un aumento dell’esplorazione con conseguente disorganizzazione del comportamento.
Secondo Mackworth esistono due tipi di attivazione: una dovuta l’esperienza dell’ambiente fisico e sociale e regolata dall’attività dei lobi frontali; l’altra regolata dal flusso degli stimoli esterni indipendentemente dall’esperienza.
Una tecnica per studiare l’attenzione dei bambini molto piccoli consiste nella registrazione dei movimenti oculari nello studio delle immagini riflesse nella cornea, nonché la misurazione del tempo che il bambino dedica alla situazione di uno stimolo piuttosto che di un altro, fissazione preferenziale. Neonato che nell’adulto qualunque genere di risposta dipende non solo dallo stimolo ma anche dalla condizione in cui si trova l’organismo misurabile secondo una scala che va da sonno all’eccitamento.
Gli stati di coscienza vengono indagati in ambito clinico attraverso la psicoterapia, in particolare attraverso le terapie analitiche. Una delle forme più antiche, anche se attualmente poco praticata, è proprio l’ipnosi. Le tecniche ipnotiche possono indurre uno stato di rilassamento emotivo e muscolare, oppure possono aumentare l’accessibilità ai ricordi, il cui recupero può avere un effetto liberatorio negli stati nevrotici di tipo ansioso-fobico. La psicoanalisi classica prevede l’uso del metodo delle libere associazioni per facilitare l’emergere dei contenuti coscienti ma soprattutto inconsci del paziente; questa tecnica consiste nell’invitare il paziente a comunicare tutto quello che gli passa per la mente senza esercitare nessuna selezione. Secondo Freud la conoscenza dell’inconscio si può ottenere anche attraverso l’interpretazione dei sogni e degli atti mancati. La completa interpretazione del sogno avviene attraverso la combinazione di due tecniche: l’analisi dei simboli e le libere associazioni.
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