Gli esseri umani, per far fronte alle esigenze della vita, hanno a loro disposizione l’intelligenza e la capacità di apprendere dell’esperienza; la capacità, cioè, di modificare pensieri e comportamenti in funzione di accumulare e di tramandare le conoscenze da una generazione all’altra, non biologicamente ma attraverso la cultura.
Tra gli approcci che hanno studiato questo costrutto, vi è il comportamentismo, che è stato profondamente influenzato dalle ricerche sull’apprendimento animale condotte dal fisiologo Pavlov e dagli psicologi Thornidike e Skinner; anche l’approccio cognitivo ha studiato questo costrutto tramite autori come Köhler, Harlaw Tolman e Rescorla; e la prospettiva ecologica con Garcia.
Pavlov era interessato a capire come gli animali potessero imparare a associare stimoli diversi fra loro e chiamò questo tipo di apprendimento “condizionamento classico”. Skinner era, invece, interessato al modo in cui gli animali apprendono che certe risposte sono seguite da certi stimoli, chiamò questo tipo di apprendimento “condizionamento operante”. Pavlov cominciò a studiare sistematicamente i riflessi condizionati utilizzando l’apparato sperimentale: un cane, nuovo al laboratorio, veniva legato con delle cinghie in una stanza insonorizzata; un tubo impiantato chirugicamente nella cavità orale del cane raccoglieva la saliva, in modo che potesse esserne registrato il flusso. Egli chiamò il cibo “stimolo incondizionato” (SI), e la risposta di salivazione del cane “risposta condizionata (RI). Poi comincio a far seguire e ad associare al suono della campanella la presentazione di cibo. Nella terminologia di Pavlov, il suono della campanella era diventato uno “stimolo condizionato” (SC) o appreso e l’aumento della salivazione al suono della campanella era una “risposta condizionata” (RC). In tal modo il processo di condizionamento classico, comporta l’associazione ripetuta in contiguità temporale fra SC e SI, in modo che, alla fine, condiziona lo SC a evocare una RC simile alla RI. Nella fase I un cane, dapprincipio non addestrato, aumentava gradualmente la sua risposta salivare (RC) mediante ripetute associazioni fra la campana e il cibo (SC+SI). Pavlov chiamò questo processo “acquisizione” nella fase II egli continuava a presentare lo SC ma senza lo SI; Pavlov scoprì che la RI evocata dallo SC scompariva gradualmente. Egli chiamò questa graduale scomparsa della RC “estinzione”. La fase III, consiste in un ulteriore addestramento di estinzione, dopo un giorno, Pavlov osservò che, invece della RC molto debole, osservata alla fine della fase II, le prime presentazione dello SC nella fase III evocavano RC piuttosto forti. Pavlov chiamò “recupero spontaneo” questo parziale ristabilimento dell’apprendimento dopo un periodo di riposo. Il recu-pero spontaneo e il rapido ri-apprendimento mostrano quanto sia difficile eliminare completamente gli effetti del condizionamento . il condizionamento ha luogo con la massima efficacia quando lo SC precede leggermente lo SI. La presentazione simultanea peggiora il condizionamento, mentre la presentazione dello SC dopo lo SI è la meno efficace di tutte. Quando a una particolare SC è stata associata una RC gli stimoli simile allo SC tenderanno anche essi a suscitare la RC. Questo fenomeno è noto come “generalizzazione”. È possibile addestrare un animale anche a non rispondere a tali stimoli pur continuando a risponder allo SC. Si parla, in questo caso, di “addestramento alla discriminazione”. Un’altra importante classe di stimoli incondizionati è costituita da quelli che possono essere considerati spiacevoli; Pavlov li chiamò stimoli avversivi. L’associazione di uno stimolo avversivo, quale una scocca elettrica (SI) con uno stimolo neutro, quale una luce (SC) di solito farà si che la luce evochi una risposta RC simile a quella evocata dalla scossa (RI). La luce diventa uno stimolo avversivo condizionato. Può bastare anche uno sola associazione SC-SI per produrre una forte risposta condizionata resistente all’estinzione.
Thornidike studiò il modo in cui i gatti uscivano dalle problems-boxes, chiamando questa metodologia di apprendimento per prove ed errori.
Skinner propose la distinzione tra due tipi di comportamenti: i rispondenti, derivanti da riflessi innati o appresi tramite il condizionamento classico; e gli operanti, emessi spontaneamente dall’organismo. I comportamenti operanti aumentano o diminuiscono in funzione del rinforzo che l’organismo riceve in corrispondenza delle loro emissioni. Infatti, Skinner distingueva i rinforzi positivi, consistenti nella presentazione di uno stimolo in grado di soddisfare un bisogno, dai rinforzi negativi, consistenti nell’eliminazione o cessazione di uno stimolo avversivo. L’acquisizione del condizionamento operante si verifica più rapidamente nel caso di rinforzi maggiori. Inoltre, è in funzione della contiguità temporale fra il comportamento e il rinforzo. Se si produce un ritardo di rinforzo, il condizionamento operante tende a non comparire, poiché ad ogni ritardo, rallenta la velocità di apprendimento. Per accelerare il processo, Skinner introdusse una tecnica chiamata Modellaggio, nella quale osservava attentamente il ratto e gli faceva avere una pallottola di cito ogni volta che il ratto si avvicinava alla leva. Rinforzando questa risposta, la rendeva ancora più probabile. Skinner scoprì che in genera il metodo di modellaggio per approssimazione successive produceva il comportamento di abbassamento della leva prima di quello consistente semplicemente nella attesa della sua emissione casuale. Skinner scoprì che la risposta del ratto è ancora più rapida quando l’abbassamento della leva è seguito dall’offerta di cibo solo di tanto in tanto, egli chiamò questo fenomeno “rinforzo intermittente”. Skinner studiò diversi schemi di rinforzo intermittente in funzione del tempo e delle prestazioni dell’animale; si hanno cosi quattro schemi di rinforzi: a intervallo fisso, a intervallo variabile, a rapporto fosso, a rapporto variabile. I fenomeni di discriminazione di generalizzazione che si manifestano nel condizionamento classico sono presenti anche nel condizionamento operante. L’associazione ripetuta di uo stimolo neutro con rinforzo primario attribuisce a detto stimolo proprietà analoghe di rinforzo. Si fa in tal modo un rinforzo positivo secondario. Nel condizionamento operante la presentazione di uno stimolo avversivo è chiamata punizione. Skinner distinse tra la soppressione temporanea del comportamento prodotta dalla punizione e l’effetto di rinforzo generato dalla cessazione dello stimolo negativo. Tale rinforzo, viene definito come rinforzo negativo. Il primitivo comportamento emotivo di fuga suscitato da una punizione, può essere modificato grazie al condizionamento di una specifica risposta di fuga. Si tratta di un tipico esempio di apprendimento avversivo, cioè, l’apprendimento di un comportamento che consente all’animale di evitare uno stimolo avversivo . il prototipo dell’apprendimento avversivo è l’apprendimento di evitamento.
Per quanto concerne l’approccio cognitivo, Köhel ebbe modo di studiare il comportamento degli scimpanzé nel risolvere problemi. Egli spiegò l’apprendimento di questi animali facendo ricorso al concetto di insight. L’insight consiste, quindi, nella capacità di strutturare in modo radicalmente nuovo e diverso elementi dell’ambiente a proprio disposizione, dando a essi un significato preciso in una struttura unitaria e coerente di pensiero corrispondente alla soluzione del problema. L’insight non è il risultato di un processo cieco per tentativi ed errori,; quando afferra la soluzione l’animale, l’insight sopravviene improvvisamente e irreversibilmente. Una volta che tale apprendimento ha luogo, vi sono poche probabilità che venga dimenticato in futuro.
La disposizione ad apprender di Harlow, è l’assimilazione di schemi e strategie efficaci per la risoluzione di problemi di discriminazione in base a regole generali. Si tratta di un meta-apprendimento, cioè di un apprendimento ad apprendere. Esso indica quanto siano importanti gli apprendimenti precedenti per orientare gli apprendimenti successivi secondo determinate linee e impostazioni piuttosto che altre.
Secondo Tolman, ciò che l’animale apprende è una sorta di mappa cognitiva del labirinto. Egli giunge a elaborare una rappresentazione mentale globale di un percorso piuttosto che una serie di risposte concatenate. In questa situazione l’apprendimento ha luogo anche senza alcun rinforzo: Tolman lo definì come apprendimento latente. Gli studi sull’apprendimento latente conducono alla distinzione tra apprendimento e prestazioni. Il primo può avvenire anche in assenza di rinforzo e inizia fin da subito, non appena l’animale è posto nel laboratorio. Per contro, le prestazioni di un animale possono non cambiare molto da una prova all’altra ma ciò non significa ne-cessariamente che l’animale non stia apprendendo. Secondo Tolman, il comportamento animale è regolato da intenzioni, cioè l’animale agisce in una certa maniera per un determinato obiettivo o per raggiungere uno scopo; ecco non è guidato meccanicamente dagli stimoli esterni. L’animale prevede le conseguenze del suo comportamento e sceglie il comportamento che permetti di raggiungere il suo scopo. In base a questa impostazione, Tolman introduce il concetto di variabile interveniente, interposta fra lo stimolo e la risposta. Detta variabile interveniente, pensata come un semplice costrutto ipotetico, è tuttavia in grado in grado di influenzare significativamente il comportamento dell’animale. Si pongono così le basi concettuali per il successivo sviluppo del cognitivismo. Rescorla avanzò l’ipotesi secondo la quale il condizionamento è funzione dell’informazione trasmessa dallo stimolo. In particolare, egli studiò il valore predittivo di informazione di uno SC in funzione dell’associazione con uno SI. Secondo l’interpretazione cognitiva del condizionamento classico, gli animali si aspettano che uno stimolo segua a un altro stimolo. Secondo l’interpretazione de condizionamento operante, invece, gli animali si aspettano che le loro risposte abbiano certe conseguenze: premere una leva dovrebbe produrre del cibo, e cosi via.
La metodologia maggiormente impiegata per studiare il costrutto di apprendimento è il metodo sperimentale, ma anche i metodi codificati su forze delle risposte, numero di tentativi compiuti per rispondere, dimensioni psicofisiologiche di reazioni del soggetto. Inoltre, sono utilizzati, specialmente in ambito scolastico, i questionari sulle strategie di apprendimento.
Gli ambiti di applicazione del costrutto di apprendimento possono essere: l’ambito scolastico, attraverso , ad esempio, l’utilizzo adeguato del rinforzo oppure lo studio di percorsi di apprendimento per soggetti con disabilità o disturbi dell’apprendimento come i BES (bisogni educativi speciali); ma anche in ambito clinico con i disturbi dell’apprendimento e nelle terapie comportamentali maggiormente utilizzate nel trattamento di ansie e fobie.
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