In termini psicologici l’evento separativo richiede un riassestamento psichico per l’adulto, ma ancor di più per i minori. L’adolescenza è già pervasa dalla riattivazione dei processi di individuazione e separazione, sia nell’adolescente che nei genitori, per cui una separazione coniugale, in questa fase, sottopone i membri del sistema familiare ad una doppia separazione interna ed esterna. Per di più la separazione della coppia genitoriale viene considerata, dall’adolescente, a livello psichico, al pari di eventi reali traumatici come la morte o una malattia, e per questo può generare un surplus di angoscia a cui questi deve far fronte. In seguito alla separazione coniugale, il funzionamento familiare sembra subire importanti modificazioni ed è fortemente influenzato dalla natura delle relazioni che si stabiliscono tra genitori e figli e tra un genitore l’altro. Le posizioni teoriche, in relazione alle ripercussioni degli effetti della separazione genitoriale sui figli, sono discordanti: alcuni autori, più conservatori, enfatizzano gli effetti negativi di questa; altri, che possiamo definire più progressisti, sono più inclini a considerare gli effetti della separazione in termini significativi, ma meno distruttivi, se si registra anche una capacità genitoriale di controllare la conflittualità e di attivare capacità di sostegno nei confronti dei figli anche attraverso una comunicazione aperta. L’osservazione della percezione del funzionamento familiare dei membri del sistema, la discrepanza tra questa e l’aspetto ideale è la qualità della comunicazione, forniscono indicazioni sull’adattamento del sistema dopo l’evento separativo coniugale. La cornice teorica di riferimento dell’osservazione e il modello circonflesso che analizza il funzionamento familiare attraverso le dimensioni della coesione e dell’adattabilità, ma prefigura anche una terza dimensione, quella comunicativa, che viene considerata come una dimensione di facilitazione delle famiglie, nel movimento verso la coesione e l’adattabilità. La comunicazione, inoltre, assume un ruolo centrale per la comprensione della realtà interpersonale, in molti studi sull’adolescenza, emerge come importante variabile vendicatrice del funzionamento familiare.
Olson è collaboratori utilizzando i dati riguardanti la popolazione statunitense, hanno considerato con particolare attenzione i rapporti esistenti tra processi comunicativi e il funzionamento del sistema familiare all’interno delle famiglie con adolescenti. Le risultanti evidenziano chiare differenze generazionali nella percezione della comunicazione tra figli e genitori. I figli hanno la percezione più negativa degli aspetti comunicativi, i genitori, invece, hanno delle percezioni significativamente più positive. Per di più le percezioni positive dei genitori vengono associate a tipologie familiari collocabili nella zona bilanciata del modello circonflesso; quelle degli adolescenti risultano essere più frequentemente associate a tipologie di funzionamento collocabile nelle zone esterne del modello circonflesso.
L’evento separativo, letto attraverso il modello circonflesso, è un evento che incide sulla percezione degli scambi comunicativi e sulla soddisfazione circa il funzionamento familiare, per cui crea un disequilibrio esterno ed interno nel sistema familiare. Tuttavia, non è solo l’evento separativo in quanto tale a determinare effetti negativi sui figli e sul sistema, ma è la qualità della relazione genitoriale familiare che non sempre muta con la separazione: è in particolare questa ad avere effetti patologizzanti o comunque disfunzionali.
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