Con la data più attesa dagli innamorati potevamo mai esimerci dal parlare anche noi di amore in questi giorni? Quale modo più indicato allora, se non partire dalla domanda che più si sente in questo periodo: “E tu festeggi San Valentino?”. Le risposte possono essere le più svariate: quelli che non lo festeggiano perché non sono fidanzati, a quelli che non lo festeggiano perché non ci credono (a cosa poi si dovrebbe credere ancora non si è capito) ed infine a quelli che “l’amore si deve celebrare tutti i giorni non solo a San Valentino!” (e quindi io dovrei credere che apprezzi davvero tutti i giorni l’amore che hai nella vita?). Adesso, al di là dei solito luoghi comuni che spopolano ormai su tutti i social in questi giorni, come ci sentiamo il giorno di San Valentino? Quest’anno, ad accompagnare il lieto giorno ci sarà anche l’uscita di un film, attesissimo dalle migliaia di Fan in tutto il mondo che si sono innamorate e abbandonate della sensuale lettura dei libri da cui è stato tratto; e con questo, vi saranno sicuramente migliaia di fidanzati che porteranno la loro dolce metà, nel giorno della celebrazione dell’amore, al cinema. Il film tratta, in breve, di una storia d’amore caratterizzata da un’intimità sessuale un po’ più “spinta”. Le polemiche sull’argomento sono variegate, e spesso, ironiche come solo il mondo social riesce a fare. Tuttavia, da sempre, le relazioni sessuali sono caratterizzate da una sorta di “brutalità” che viene interpretata in modi differenti, se non opposti, dall’uomo e dalla donna.
“Occupandoci di questo profondo strato mitologico e psicologico, dobbiamo dimenticare le forme culturali in cui si è sviluppata la relazione tra uomo e donna e ritornare perciò al fenomeno primordiale dell’incontro sessuale. Non è difficile vedere che il significato di questo incontro è, e non può non essere, molto diverso per l’essere maschile e per quello femminile. Ciò che per l’essere maschile è aggressione, vittoria, violenza e soddisfazione del desiderio – basta gettare uno sguardo sul mondo animale e avere il coraggio di riconoscere la presenza di questo strato anche nell’uomo – per l’essere femminile è invece destino, trasformazione e profondo mistero della vita” (“Amore e psiche” di Neumann)
Il film, come il libro del resto, non fa altro che parlare con un linguaggio femminile di una cosa che è sempre esistita e sempre esisterà. Non si stupiscano quindi i maschietti se nel tentativo di approcciarsi alle loro metà non ottengano lo stesso risultato del protagonista, è pur sempre stata una donna ad avergli dato voce. Quindi, visto che tra un po’ è San Valentino, provate a farvi un regalo: cercate un canale di comunicazione che sia unico ed efficace, e chissà se magari a fine serata riuscirete ad ottenere le emozioni tanto ispirate dal film.